dal 4 maggio 2017 (orario da definire)
luogo da definire
Teatro bellARTE, Via Bellardi 116 – Torino
Biglietteria: Intero: 10€/ Ridotto: 8€
(In abbonamento)
1° Atto “Cosa”
La chiave dell’ascensore
La protagonista, una donna, attende.
Una chiave serve, di per sé, per entrare. Una chiave può essere determinante per uscire. Una finestra fa entrare la luce, gli odori e i suoni del mondo là fuori, nella pianura. Una finestra chiusa, chiude anche una porta. Ma di chi è la scelta? Una principessa aspetta il suo principe arroccato nel castello, vestita a festa. Un principe che forse non arriverà mai. E l’attesa è struggente. Anche la donna, la protagonista, aspetta, ma non invano. Perché il marito, il suo principe, torna a casa tutte le sere, dopo il lavoro, e la ama. Fino a toglierle il fiato.
La principessa osservando lo specchio dell’attesa si ritrova vecchia. La donna lo specchio non può più guardarlo. Ma la
principessa è triste mentre la protagonista è felice, perché l’attesa è una cosa meravigliosa, quando si è sicuri. La
pianura che un tempo era capace di regalare odori, suoni e forme idilliache ora viene divorata velocemente dalla
città che avanza. Lo stesso avanzare con cui il marito si appropria del corpo della moglie. Un’iniezione e tutto
passa, grazie all’aiuto e al potere della scienza. La voce c’è per farsi sentire e la donna ormai vittima e carnefice,
non permetterà all’oggetto del suo amore di privarla dell’ultima cosa che le è rimasta: la voce. La voce per farsi
ascoltare. La voce per poter raccontare la sua storia.
2° Atto “Cosa”
Happy Old Year
Happy old year. Felice anno vecchio. Un uomo e il capodanno del 2011.
Tutti festeggiano. Lui è solo. Per scelta. Come mai? Si muove tra le pareti di casa. Sta li ad ascoltare i botti in
lontananza, la gente pronta a festeggiare e il rumore sordo dei suoi pensieri e delle sue parole che si fanno man
mano serene. Prova finalmente a vivere il presente, senza pensieri al passato o verso un futuro, incerto. Il passato
è l’unico “tempo sicuro”, il solo che possa essere festeggiato, semplicemente per il fatto d’essere l’unico
realmente esistito. Happy old year. Felice anno vecchio. L’uomo osserva il suo ordine, la disposizione degli oggetti
di casa e dei suoi desideri. Nessuno ora può più distrarlo, nessuno può più sentirlo.