RUY BLAS – Quattro quadri sull’identità e sul coraggio

Venerdì 10, sabato 11, domenica 12 novembre 2017 ore 20.45
Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea
Piazzale Mafalda di Savoia – Rivoli (TO)
Biglietteria: intero € 10 / ridotto € 8

(In abbonamento)

Adattamento dell’opera Ruy Blas di Victor Hugo
Regia Marco Lorenzi
Con Yuri D’Agostino, Francesco Gargiulo, Barbara Mazzi, Anna Montalenti, Alba Maria Porto, Angelo Tronca
Visual Concept Eleonora Diana

Uno spettacolo di Il Mulino di Amleto
in collaborazione con Kataplixi Teatro una co-produzione di Tedacà e Fondazione TPE
con il contributo di Siae Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura.
Durata 90 minuti

Prima Nazionale

La Dolce Rivoluzione inaugura in uno dei più prestigiosi musei di arte contemporanea d’Europa
Nella prefazione scritta pochi giorni dopo il debutto trionfale di Ruy Blas a Parigi, Victor Hugo distingue gli spettatori in tre categorie a seconda che siano più attratti dall’azione, dalla passione, oppure dal pensiero e dalle idee. Se volessimo stare a questo gioco e ridurre il testo alle sue componenti elementari, potremmo dire che dal primo punto di vista –appunto l’azione- esso è il resoconto della macchinazione ordita da un potente per vendicarsi della regina che lo ha costretto all’esilio. Invece, dal secondo punto di vista –la passione, i sentimenti- potremmo dire che è la storia dell’amore impossibile di un servitore per una regina. Infine, dal terzo punto di vista, ovvero le idee, l’intelletto, potremmo dire che è una raffinata riflessione sul senso dell’identità: chi sono io, sono il mio nome? Sono il mio ruolo? Sono le mie azioni?

Ma le cose, naturalmente, sono molto più complesse di così…

Soprattutto per il fatto che il vero protagonista del dramma non è, in fondo, nessuno dei personaggi sin qui nominati, ma la Storia con la S maiuscola, il suo procedere amaramente cieco e inarrestabile che assume qui il ritmo, le proporzioni, la solennità di un trapasso epocale. Niente di quanto accade in Ruy Blas avrebbe senso, niente sarebbe davvero possibile se non si svolgesse dentro il processo di dissoluzione di uno stato e di una civiltà.