A Bellarte: Sogno di una notte di mezza estate

"Sogno di una notte di mezza estate" di W. Shakespeare è una delle commedie più famose e rappresentate di sempre, ma in ogni epoca una stessa storia può prendere sfumature e letture diverse. Quindi il problema non è tanto presentare l’opera in sé, bensì carpire cosa può raccontarci oggi questo splendido racconto.

L'opera narra le vicende di quattro innamorati che si inseguono in un bosco popolato da elfi e fate, comandati dal re Oberon e dalla regina Titania, sempre accompagnati dal loro servo pasticcione. Gli artigiani invece allestiscono un improbabile dramma, soggiogati dall'incontenibile esuberanza di Nick Bottom, che ama il teatro al punto da farlo letteralmente a pezzi. Per queste ragioni una lettura in chiave moderna di quest’opera potrebbe essere il mistero della tempesta biologica dell’innamoramento, che altro non è che una sequenza biochimica di emozioni che, per durata ed effetti, vince su qualsiasi altra droga.

Mentre i litigi delle coppia regale sta mettendo in serio pericolo l'armonia della natura, la scalcagnata compagnia di dilettanti, rappresentata dagli artigiani, si esalta nell'amore per il teatro: si tratta in effetti di passione, come quella travolgente dei giovani nel pieno delle loro tempeste ormonali, o come quella che smuove i giovani d'oggi per cercare di rimettere in equilibrio la natura.

Nonostante tutto, i giovani sono pieni di passione per la vita, loro che hanno un futuro ancora tutto da costruire e che, magari sarà migliore di quello  già vissuto dai loro predecessori. Questa passione travolgente infiamma chiunque si avvicini: si trasformerà in puro divertimento in un testo che, presto o tardi, è sempre bello incontrare (e rincontrare), perché ci fa attraversare un sogno... di una notte di mezza estate... pieno di speranza.