Le residenze artistiche al Teatro Bellarte

RESIDENZE ARTISTICHE AL TEATRO BELLARTE

Fino agli anni Novanta, il nostro teatro si chiamava Metec ed era una fabbrica che produceva materassi, tessuti e intimo. L'industria è fallita alla fine degli anni '90, così nel 2000 un piano di urbanizzazione del quartiere Parella ha previsto la sua ristrutturazione, una parte dell'edificio è stata trasformata in uno spazio che la Quarta Circoscrizione ha deciso di riservare ai giovani. Nel 2005 è partito un tavolo di lavoro a cui hanno collaborato molte associazioni giovanili del territorio, fra cui Tedacà, diventata nel 2006 gestore dello spazio. Quando l’ex fabbrica è stata assegnata, era completamente vuota e costituita da due stanza uniche. L’associazione si è assunta il rischio d’impresa di trasformare l’ex fabbrica in Bellarte, teatro e spazio creativo con sala danza, sala musica e punto ristoro.

Fin dal principio, abbiamo pensato a Bellarte come a uno spazio di produzione culturale: perché raccontare, interrogare, indagare il presente e immaginare il futuro, attraverso la creazione artistica è un tratto distintivo della nostra compagnia. Inoltre in questi 15 anni siamo cresciuti e ci siamo formati, grazie anche alla preziosa possibilità di avere uno spazio in cui poter lavorare, sperimentare e anche sbagliare, per poi cercare di rimediare agli errori e rialzarci più forti di prima. Partendo proprio dalla consapevolezza di quanto sia necessaria una "casa" in cui coltivare la creatività, nasce la voglia di mettere a disposizione Bellarte ad altrə artistə e colleghə che non dispongono di uno spazio. Così nasce l'idea di promuovere delle Residenze artistiche in cui le compagnie possano avere lo spazio-tempo necessario alla costruzione di un proprio spettacolo. Oltre alla funzione produttiva, questa progettualità vuole svolgere una funzione di sostegno al lavoro, alle competenze professionali di lavoratori dello spettacolo, nonché all'emersione, rafforzamento e sviluppo delle carriere di artisti singoli e giovani compagnie.

L'attività di residenza artistica in teatro, nelle ore in cui gli spazi non sono aperti al pubblico, si è in realtà sviluppata fin dall'inizio della gestione di Bellarte, ma è andata maggiormente a sistema durante la pandemia, quando abbiamo organizzato insieme a Fertili Terreni Teatro la rassegna Apriamo le stanze - Connessioni Teatrali: in questo contesto di chiusura dei teatri, invece di sciogliere i contratti con le compagnie che dovevano presentare i propri spettacoli in stagione, gli abbiamo riservato lo spazio necessario a continuare il lavoro su nuove produzioni, chiedendo poi di incontrare virtualmente il pubblico, per condividere il loro percorso creativo. Le residenze artistiche sono poi proseguite con Progetto 21 e per tutto l'arco del 2022, attraverso l'ospitalità di compagnie torinese e nazionali.

Le residenze artistiche del 2022

  • - Compagnia Dramelot | Sax Nicosia, Francesca Bracchino, Elisa Galvagno | Progetto: Il Campanello
  • - Settembre Teatro e Acción Cultural Española | con Marta Bevilacqua, Elio D’Alessandro, Stefano Accomo, Roberta Lanave | progetto: Furiosa Scandinavia
  • - Asterlizze | Alba Maria Porto, Mauro Bernardi, Giorgia Coco, Federica D’Angelo, Lydia Giordano, Adele Tirante | progetto: Radici / Una cosa che so di certo (debutto al Festival delle Colline Torinesi 27)
  • - Marco Intraia e Flavio Vigna | Progetto: Le cinque rose di Jennifer (debutto al Teatro Bellarte - 11-13 novembre 2022)
  • - Lumik Teatro | Michele Demaria, Ludovica Apollonj Ghetti, Giulia Rupi, Roberto Salemi, Nicola Sorrenti | progetto: Primitivi (debutto a Bellarte il 4-6 novembre per la stagione Nudi di Fertili Terreni Teatro)
  • - Elio D'alessandro e Roberta Lanave | progetto: Poli(cis)tica. Concerto per io frammentato – Primo studio (debutto alla rassegna SummerPlays 2022 del Teatro Stabile di Torino)
  • - Mauro Bernardi in collaborazione con Asterlizze | progetto: Ad Gestum